MONDIALISMO: FENOMENO STORICO-CULTURALE O DISEGNO POLITICO?
Il testo di Carlo Terracciano può innanzitutto essere definito come un
testo "non allineato" con le correnti ideologiche odierne che analizzano
la società e il corso della storia; l'autore del testo già nei primi
capitoli fa una distinzione chiara e precisa tra Globalizzazione e
Mondialismo stabilendo quale tra le due viene prima e che rapporto c'è
tra queste. Terracciano afferma che la globalizzazione è una conseguenza
del mondialismo, ossia, un fenomeno di tipo sociale e culturale dove
l'umanità è giunta per mano di un preciso disegno politico secolare, il
Mondialismo appunto, stabilito da una ristretta cerchia di elìtes e
tramite le istituzioni mondiali odierne; in questo modo l'autore confuta
la concezione lineare classica della storia secondo la quale il corso
della storia umana procede in maniera lienare e deterministica verso
un'unica destinazion comune, cioè la Globalizzazione, che tende ad
essere vista come una "nuova fase di perfezione umana" raggiunta dopo
una "catarsi purificatrice" e dopo tante "cadute" avvenute nel corso dei
secoli.
Terracciano evidenzia in maniera implicita i nomi delle
persone e delle istituzioni che hanno contribuito a far approdare
l'Umanità nell'attuale sistema mondialista, egli li definisce come la
"razza padrona mondialista" ma senza fare il minimo accenno alle più
svariate ipotesi sostenute dalle teorie complottiste delle quali spesso
ci si avvale quando si affronta tale argomento; secondo Terracciano
dietro al disegno mondialista vi sono delle identità chiare con lo
stesso fine comune, vale a dire, la creazione di un Nuovo Ordine
Mondiale. La razza padrona mondialista risponde ai nomi delle seguenti
"famiglie" : gli Astor, i Kennedy, i Li, gli Onassis, i Rockfeller, i
Rothschild, i Russel e i Windsor. Mentre invece nel gruppo delle sedi e
delle istituzioni responsabili del fenomeno mondialista l'autore cita:
il Gruppo Bilderberg, la Trilateral, il CFR, l'ONU, la NATO, la Banca
Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la Massoneria e perfino
istituzioni religiose come l'Opus Dei, il Consiglio Internazionale
Ebraico e le varie sette protestanti.
Prima di individuare le strade
necessarie da percorrere per portare l'Umanità al di fuori da questo
schema perverso, l'autore cita anche gli strumenti utilizzati da queste
elìtes per guidare le sorti del mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale,
ossia, l'Alta Finanza Mondiale (non è un caso che fra le sedi del
fenomeno mondialista vi siano molte banche) e i MassMedia (agenzie di
informazione e industrie cinematografiche); l'autore afferma in sintesi :
"L'obbiettivo del mondialismo è la creazione di un unico governo
mondiale (il Nuovo Ordine Mondiale), di un unico assetto
politico,istituzionale e sociale (il liberalismo), di un unico stile di
vita (il consumismo) estesi a tutta la Terra e funzionali al dominio
assoluto da parte delle forze politiche,economiche e culturali che lo
incarnano: le èlites della finanza mondiale."
Nella seconda parte del
suo libro l'autore comincia ad individuare i punti salienti per
indicare le forme concrete di opposizione all'attuale sistema,
innanzitutto si scaglia apertamente contro tutti i nostalgismi di tipo
politico (di destra e di sinistra) precisando che quanto inutile sia
riproporre politicamente il Fascismo (perchè storicamente defunto nel
1945) da un parte e il Comunismo (perchè ritenuto storicamente complice
del sistema odierno) dall'altra, Terracciano muove anche una forte
critica contro i movimenti no-global odierni accusandoli di essere
solamente "l'altra faccia del sistema attuale" in quanto questi si
limitano solamente a proporre una semplice riforma interna al sistema
globale.
L'autore afferma che l'unica via di uscita da questo
scenario è quella di comprendere il fenomeno del mondialismo come un
fenomeno non solo di tipo economico,ma anche di tipo sociale e
culturale, per questo nel suo libro Terracciano accenna alla cosiddetta
"Dottrina delle Tre Liberazioni" (Liberazione Nazionale,Liberazione
Sociale e Liberazione Culturale) indispensabile per gettare le basi ed
intraprendere una "grande rivoluzione spirituale", rivoluzione intesa
come nel pensiero di Julius Evola (1898 - 1974) che, traendo a sua volta
spunto dal pensiero di Friedrich Nietzsche, nel corso del XX° Secolo ha
gettato le basi filosofiche per una "rivoluzione spirituale contro il
mondo moderno" e che si può percepire da alcune delle citazioni
dell'autore ("La mia Patria è laddove si combatte per la mia Idea" -
"Non esistono destra o sinistra, esiste un sistema ed esistono gli
uomini disposti a combatterlo" - "Data una società ed una civiltà come
l'attuale (…), nel ribelle, in colui che non s'adatta, nell'asociale è
in via di principio da vedervi l'uomo sano").
La cosiddetta
Rivoluzione Spirituale - anticipata da Nietzsche,teorizzata da Evola e
ripresa da Terracciano - deve avere come fine il ritorno alla Tradizione
(intesa come tradizione spirituale degli uomini) che, puntualizza
l'autore, non è affatto da intendersi come come Conservazione in quanto
"nel mondo attuale non vi è nulla da conservare, ma tutto da
distruggere".
Questa "Rivoluzione spirituale per il ritorno alla
Tradizione e alla Liberazione" deve essere combattuta dagli uomini di
tutto il pianeta che sentono la necessità di ribellarsi all'attuale
sistema, bisogna porre questa rivoluzione nell'ottica di "due fronti
(Mondialismo e Antimondialismo) in molte trincee (tutti i continenti del
pianeta)"; solo una volta intrapresa questa battaglia ci potrà essere
la concreta possibilità di rivedere il continente europeo impegnato in
prima linea con un ruolo di guida in questa rivoluzione, in modo tale
che proprio il Vecchio Continente possa riscoprire la propria forza
interiore, il proprio splendore storico millenario e la propria
indipendenza geopolitica.
Da precisare, infine, che quando
Terracciano parla di Europa non intende un'Europa come quella attuale
dei giorni nostri ma neanche un'Europa fatta di Nazioni, bensì un'Europa
Nazione Unica senza distinzioni nazionali geografiche in cui i popoli
europei (francesi,tedeschi,spagnoli,italiani,greci,ecc.) sono uniti
dalla stessa scala di valori e dalla stessa Idea che li possa portare a
combattera la stessa battaglia contro lo stesso nemico comune, il
Mondialismo.
Cenni biografici sull'autore
Carlo Terracciano è stato per anni tra i fondatori e i maggiori
esponenti di Eurasia (rivista trimestrale di Studi Geopolitici fondata
nel 2004 a Parma), di fede musulmana, si è dedicato per anni - fino alla
sua morte nel 2005 - agli studi di geopolitica e geoeconomia ed è
tuttora stimato tra i più grandi intellettuali ed ideologi della destra
radicale italiana.
Ario Corapi
Segretario Organizzativo dell'Associazione Quintiliano
Studente di Scienze Politiche presso l'Università di Torino