SALA GRIGIO CENERE
Incontri di INTERESSE LIBRARIO e RIVISTE
dell'Associazione Culturale Quintiliano

venerdì 25 novembre 2011

Carlo Terracciano, RIVOLTA CONTRO IL MONDIALISMO POLITICO

MONDIALISMO: FENOMENO STORICO-CULTURALE O DISEGNO POLITICO?



Il testo di Carlo Terracciano può innanzitutto essere definito come un testo "non allineato" con le correnti ideologiche odierne che analizzano la società e il corso della storia; l'autore del testo già nei primi capitoli fa una distinzione chiara e precisa tra Globalizzazione e Mondialismo stabilendo quale tra le due viene prima e che rapporto c'è tra queste. Terracciano afferma che la globalizzazione è una conseguenza del mondialismo, ossia, un fenomeno di tipo sociale e culturale dove l'umanità è giunta per mano di un preciso disegno politico secolare, il Mondialismo appunto, stabilito da una ristretta cerchia di elìtes e tramite le istituzioni mondiali odierne; in questo modo l'autore confuta la concezione lineare classica della storia secondo la quale il corso della storia umana procede in maniera lienare e deterministica verso un'unica destinazion comune, cioè la Globalizzazione, che tende ad essere vista come una "nuova fase di perfezione umana" raggiunta dopo una "catarsi purificatrice" e dopo tante "cadute" avvenute nel corso dei secoli.
Terracciano evidenzia in maniera implicita i nomi delle persone e delle istituzioni che hanno contribuito a far approdare l'Umanità nell'attuale sistema mondialista, egli li definisce come la "razza padrona mondialista" ma senza fare il minimo accenno alle più svariate ipotesi sostenute dalle teorie complottiste delle quali spesso ci si avvale quando si affronta tale argomento; secondo Terracciano dietro al disegno mondialista vi sono delle identità chiare con lo stesso fine comune, vale a dire, la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale. La razza padrona mondialista risponde ai nomi delle seguenti "famiglie" : gli Astor, i Kennedy, i Li, gli Onassis, i Rockfeller, i Rothschild, i Russel e i Windsor. Mentre invece nel gruppo delle sedi e delle istituzioni responsabili del fenomeno mondialista l'autore cita: il Gruppo Bilderberg, la Trilateral, il CFR, l'ONU, la NATO, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la Massoneria e perfino istituzioni religiose come l'Opus Dei, il Consiglio Internazionale Ebraico e le varie sette protestanti.
Prima di individuare le strade necessarie da percorrere per portare l'Umanità al di fuori da questo schema perverso, l'autore cita anche gli strumenti utilizzati da queste elìtes per guidare le sorti del mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale, ossia, l'Alta Finanza Mondiale (non è un caso che fra le sedi del fenomeno mondialista vi siano molte banche) e i MassMedia (agenzie di informazione e industrie cinematografiche); l'autore afferma in sintesi : "L'obbiettivo del mondialismo è la creazione di un unico governo mondiale (il Nuovo Ordine Mondiale), di un unico assetto politico,istituzionale e sociale (il liberalismo), di un unico stile di vita (il consumismo) estesi a tutta la Terra e funzionali al dominio assoluto da parte delle forze politiche,economiche e culturali che lo incarnano: le èlites della finanza mondiale."
Nella seconda parte del suo libro l'autore comincia ad individuare i punti salienti per indicare le forme concrete di opposizione all'attuale sistema, innanzitutto si scaglia apertamente contro tutti i nostalgismi di tipo politico (di destra e di sinistra) precisando che quanto inutile sia riproporre politicamente il Fascismo (perchè storicamente defunto nel 1945) da un parte e il Comunismo (perchè ritenuto storicamente complice del sistema odierno) dall'altra, Terracciano muove anche una forte critica contro i movimenti no-global odierni accusandoli di essere solamente "l'altra faccia del sistema attuale"  in quanto questi si limitano solamente a proporre una semplice riforma interna al sistema globale.
L'autore afferma che l'unica via di uscita da questo scenario è quella di comprendere il fenomeno del mondialismo come un fenomeno non solo di tipo economico,ma anche di tipo sociale e culturale, per questo nel suo libro Terracciano accenna alla cosiddetta "Dottrina delle Tre Liberazioni" (Liberazione Nazionale,Liberazione Sociale e Liberazione Culturale) indispensabile per gettare le basi ed intraprendere una "grande rivoluzione spirituale", rivoluzione intesa come nel pensiero di Julius Evola (1898 - 1974) che, traendo a sua volta spunto dal pensiero di Friedrich Nietzsche, nel corso del XX° Secolo ha gettato le basi filosofiche per una "rivoluzione spirituale contro il mondo moderno" e che si può percepire da alcune delle citazioni dell'autore ("La mia Patria è laddove si combatte per la mia Idea" - "Non esistono destra o sinistra, esiste un sistema ed esistono gli uomini disposti a combatterlo" - "Data una società ed una civiltà come l'attuale (…), nel ribelle, in colui che non s'adatta, nell'asociale è in via di principio da vedervi l'uomo sano").
La cosiddetta Rivoluzione Spirituale - anticipata da Nietzsche,teorizzata da Evola e ripresa da Terracciano - deve avere come fine il ritorno alla Tradizione (intesa come tradizione spirituale degli uomini) che, puntualizza l'autore, non è affatto da intendersi come come Conservazione in quanto "nel mondo attuale non vi è nulla da conservare, ma tutto da distruggere".
Questa "Rivoluzione spirituale per il ritorno alla Tradizione e alla Liberazione" deve essere combattuta dagli uomini di tutto il pianeta che sentono la necessità di ribellarsi all'attuale sistema, bisogna porre questa rivoluzione nell'ottica di "due fronti (Mondialismo e Antimondialismo) in molte trincee (tutti i continenti del pianeta)"; solo una volta intrapresa questa battaglia ci potrà essere la concreta possibilità di rivedere il continente europeo impegnato in prima linea con un ruolo di guida in questa rivoluzione, in modo tale che proprio il Vecchio Continente possa riscoprire la propria forza interiore, il proprio splendore storico millenario e la propria indipendenza geopolitica.
Da precisare, infine, che quando Terracciano parla di Europa non intende un'Europa come quella attuale dei giorni nostri ma neanche un'Europa fatta di Nazioni, bensì un'Europa Nazione Unica senza distinzioni nazionali geografiche in cui i popoli europei (francesi,tedeschi,spagnoli,italiani,greci,ecc.) sono uniti dalla stessa scala di valori e dalla stessa Idea che li possa portare a combattera la stessa battaglia contro lo stesso nemico comune, il Mondialismo.

Cenni biografici sull'autore
Carlo Terracciano è stato per anni tra i fondatori e i maggiori esponenti di Eurasia (rivista trimestrale di Studi Geopolitici fondata nel 2004 a Parma), di fede musulmana, si è dedicato per anni - fino alla sua morte nel 2005 - agli studi di geopolitica e geoeconomia ed è tuttora stimato tra i più grandi intellettuali ed ideologi della destra radicale italiana.


Ario Corapi
Segretario Organizzativo dell'Associazione Quintiliano
Studente di Scienze Politiche presso l'Università di Torino

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